Negli ultimi mesi si è svolta una collaborazione davvero stimolante tra l’Università degli Studi di Bari e Mosaicoelearning, azienda leader nel settore dell’e-learning. A raccontarci questa esperienza sono la prof.ssa Maria Beatrice Ligorio, la tutor Sara Torre e il team “Alea”, vincitore del contest finale del progetto. Un’occasione di apprendimento, crescita e scoperta reciproca, che ha unito accademia e mondo aziendale in modo concreto e coinvolgente.
Prof.ssa Ligorio, com'è nata la collaborazione con Mosaicoelearning?
"La nostra collaborazione risale a cinque o sei anni fa. È iniziata quasi per caso, grazie a un contatto comune esperto in e-learning. Cercavo un'azienda esterna che potesse portare un approccio professionale al nostro corso di laurea, rendendo l’insegnamento dell’e-learning più concreto. Volevo che gli studenti capissero che non è un concetto astratto, ma una vera e propria professione che lo psicologo del lavoro può intraprendere. Mosaico è diventata una presenza stabile nel nostro percorso, accolta sempre con entusiasmo dagli studenti."
Quali sono state le principali sfide nella collaborazione?
"Le criticità riguardano soprattutto la gestione dei tempi. A volte emergenze accademiche o aziendali possono rendere difficile rispettare le scadenze. Ma in generale, Mosaico è sempre stato un partner arricchente, portando un contributo specifico e riconoscibile all’interno del portfolio aziendale del corso."
Cosa interessa di più agli studenti nel mondo dell’e-learning?
"I ruoli più creativi sono sicuramente i più apprezzati. Alcuni preferiscono aspetti progettuali, altri quelli comunicativi o legati alla user experience. Grazie a una tecnica didattica chiamata 'Jigsaw', abbiamo anche favorito lo scambio di competenze tra gruppi, permettendo a tutti di conoscere i progetti realizzati, indipendentemente dall’azienda assegnata."
Parola al team Alea: creatività, spirito di gruppo e voglia di mettersi in gioco
Come nasce il nome del vostro team?
“Alea rappresenta l’evoluzione e la spontaneità dell’apprendimento. Ci piaceva anche il suono della parola, ma soprattutto rispecchiava l’esperienza che stavamo vivendo.”
Come avete affrontato il lavoro di gruppo?
“Non abbiamo diviso i ruoli in modo rigido. Tutti abbiamo contribuito in ogni fase del progetto, dalla parte creativa a quella tecnica. Questo approccio ci ha permesso di apprendere molto e di crescere come team. È stata anche una bella occasione per conoscerci meglio, un altro lato positivo di questa esperienza che ci ha unito tanto.”
La sfida più grande?
“Sicuramente la realizzazione del video sull’intelligenza artificiale e il dover rendere un tema complesso accessibile a tutti, in modo creativo e coinvolgente. Anche sintetizzare le informazioni che abbiamo raccolto per renderle un unico corso che avesse una durata specifica è stato sfidante.”
Cosa vi rende più orgogliosi?
“Aver reso un argomento tecnico interessante e comprensibile per un target così generico. L’idea del frigorifero parlante è stata un colpo di genio! Ma soprattutto, siamo fieri della collaborazione e dell’energia che abbiamo messo in campo come gruppo.”
Uno sguardo al futuro
Vi vedete nel mondo del Digital Learning?
“Sì, in particolare il ruolo dell’instructional designer ci affascina molto. È una figura chiave, che unisce creatività, progettazione e conoscenza dei processi di apprendimento.”
Che consiglio dareste ai prossimi studenti?
“Tenete d’occhio le scadenze, definite bene ruoli e obiettivi, ma soprattutto siate creativi e collaborativi. Non cercate la perfezione assoluta, ma puntate su un risultato autentico e coerente con il target.”
Le parole della tutor Sara Torre
“Il gruppo ideale da seguire è quello che riesce a camminare con le proprie gambe. Gli studenti del team Alea, così come quelli dell’altro gruppo, hanno dimostrato una spiccata autonomia, spirito d’iniziativa e un forte senso di responsabilità. Hanno affrontato ogni fase del lavoro con impegno, creatività e una sorprendente capacità di collaborare in modo efficace e costruttivo. È stato stimolante osservare come abbiano saputo trasformare le difficoltà in opportunità di crescita, sia individuale che collettiva.
Accompagnarli in questo percorso è stato non solo un piacere, ma anche un’occasione preziosa di arricchimento personale e professionale. Vedere la passione con cui si sono dedicati al progetto è stato per me motivo di grande soddisfazione e fonte di ispirazione.”
Conclusione: un progetto che lascia il segno
La prof.ssa Ligorio chiude con un messaggio importante:
“Inserite queste esperienze nei vostri curriculum! Sono professionalizzanti e dimostrano competenze reali. Valorizzatele. Il mondo del lavoro ha bisogno di persone capaci di mettersi in gioco con consapevolezza.”
A cura di Clarissa Barone,
ID Mosaicoelearning