Cari lettori, dopo aver parlato, nel secondo appuntamento, di , oggi vediamo come utilizzare un altro elemento multimediale molto importante: l’audio. L’audio rappresenta una delle componenti fondamentali nella realizzazione di un corso e-learning, e anche se non fa parte delle slide da un punto di vista puramente visuale, ne rappresenta l’anima.
Viviamo in tempi di crisi e molte aziende cercano di risparmiare su più fronti. Come diciamo in questo post sulla , una delle tendenze è quella di affidare i progetti a sviluppatori solitari. Non sono pochi poi, i casi in cui queste risorse sono dipendenti “riqualificati”. Di conseguenza uno degli scogli più difficili da superare in fase di realizzazione di un corso riguarda la produzione di file audio di qualità. Eppure con un po’ di pazienza, spirito di adattamento e buona volontà si possono raggiungere risultati insperati ed a bassi costi. Cosa ti serve? La tua voce, un microfono, una scheda audio, un software e se vuoi un aiuto dal “fai da te”. Per tre o quattro anni anche io ho dovuto improvvisarmi speaker. Non avevo mai studiato dizione, né avevo mai fatto qualcosa di simile prima. Così la prima cosa che ho pensato di fare è stata di registrare la mia voce per vedere come veniva fuori. Non c’è stata eccezione rispetto a quello che dice/pensa ognuno di noi quando si ascolta in registrazione: Ho fatto qualche altro tentativo cercando di, come si dice, la mia voce. Qualche piccola correzione come l’uso di un tono più grave e una scansione più precisa delle parole, uniti ad una lettura abbastanza lenta e ho visto i primi frutti. D’istinto siamo portati a leggere velocemente, perché leggiamo per noi stessi. La velocità la regoliamo inconsciamente in base al nostro personale livello di apprendimento istantaneo. Dobbiamo invece pensare che in questo caso leggiamo per altri, e nel dubbio, è meglio non correre troppo. Un’altra cosa che ho fatto è stata di ascoltare doppiatori/speaker professionisti. Da piccolo ero affascinato dalla voce di nei documentari di Quark, e ho provato a cercare qualcosa in Internet da cui prendere ispirazione. Ascoltando e riascoltando, qualcosa la carpisci. Anche se non sei un professionista. Ci sono ottimi microfoni a buon mercato che consentono una qualità di ripresa davvero buona, pur con una spesa compresa tra i 40 e i 100 euro. Ecco qualche esempio in ordine crescente di prezzo: Al momento di effettuare la scelta del microfono da utilizzare è consigliabile attenzionare un apparecchio unidirezionale. I microfoni con questa caratteristica registrano il suono da una sola direzione, che è la sorgente audio. Sono microfoni adatti agli speakeraggi poiché registrano soltanto la voce del narratore escludendo i suoni di sottofondo. Pur essendo un microfono che nasce per un utilizzo live su un palco, per esperienza diretta posso dirvi che otterrete prestazioni più che accettabili anche con lo , anch’esso unidirezionale. Non dimenticarti poi di prendere un , per eliminare o quantomeno ridurre i rumori e picchi provenienti dalle consonanti come le S, le F o le P. Ci sono PC che sono dotati in partenza di schede audio semi-professionali, in grado di offrire prestazioni accettabili. Si tratta però di macchine spesso costose e comunque poco personalizzabili a livello analogico. Il mio consiglio è di dotarsi di una scheda audio esterna, che consente anche di evitare lo step del mixer. Schede come la vi consentono controllo analogico, standard elevati e costi contenuti (circa 200 euro). E’ un apparecchio che offre la possibilità di gestire più microfoni contemporaneamente e con settaggi indipendenti (c’è anche la versione con quattro uscite). Inoltre si può gestire l’ascolto in cuffia e si possono monitorare i DB in uscita. La scheda offre una notevole quantità di uscite, e quindi una flessibilità difficilmente riscontrabile in altri prodotti su questa fascia di prezzo. Ci sono molti software che ti consentono di registrare e soprattutto editare audio. Evita quello predefinito di Windows, che non ti offre alcuna possibilità in merito. Usare questi programmi è semplice anche per chi non ne ha esperienza. Il più delle volte basta solo imparare a settare la linea d’ingresso della sorgente audio e il gioco è fatto. Al limite potrà capitare di perdere un po’ più di tempo per imparare come lavorare in post-produzione, ma basta smanettare un po’ per essere in grado di equalizzare la voce registrata, usare compressori, noise reducer, etc. Un altro consiglio è quello di registrare tutto in un’unica ripresa, con errori (e conseguenti parolacce) e tutto il resto. Si perde molto meno tempo a tagliare e incollare in post-produzione che a fermarsi e ricominciare ogni volta con un nuovo . Consiglio tre software su tutti: (Free download) (ex Audio Studio Deluxe) (Pro users) Per chi registra in ufficio, una ottima soluzione sono i , ovvero degli ambienti di registrazione portatili. Sono in vendita , ma a mio avviso si spende meno costruendoli in casa senza necessità di chissà quale abilità manuale o conoscenza tecnica. Un apparecchio del genere, a supporto di quanto descritto sinora, aiuterà a migliorare notevolmente il vostro registrato, e quindi il risultato finale.
La tua voce
che brutta voce che ho! Non mi posso sentire!
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