Eccola qua: Peppa Pig. “Oggetto” del desiderio di tutti, o quasi, i treenni e più e che, in fondo in fondo, piace anche a mamme, papà e nonni. Il simpatico maialino rosa è entrato nelle case di milioni di famiglie, riuscendo là dove pochissimi altri cartoni animati per bambini hanno avuto successo, cioè nel suscitare anche l’interesse degli adulti. Cerchiamo di capire perché e di trovare spunti interessanti per i nostri corsi elearning ricordandoci sempre che a tutti piace saltare nelle pozzanghere di fango! Caratteristica della serie è l'estrema semplicità del disegno, un ingrediente vincente per una ricetta di successo, che ha semplificato il lavoro degli animatori snellendo i tempi di produzione e i costi legati al progetto. Vediamo un disegno in 2D che contrasta con il sempre crescente uso di scene 3D elaborate al computer. Usare disegni semplici non ha però compromesso la qualità di Peppa Pig, ma ha creato anzi uno stile fortemente riconoscibile e univoco, che ha portato gli autori a generare un nuovo format. Tutti i personaggi di Peppa Pig hanno delle caratteristiche ben precise che li distinguono l’uno dall’altro e che fanno di loro gli ingranaggi perfetti da inserire nelle varie storie. Mamma Pig, per esempio, è premurosa e ha sempre una soluzione, mentre Nonno Pig è colto, saggio e sa aggiustare le cose. Una lezione fondamentale che ci accompagna nello storytelling sin dalla notte dei tempi è proprio questa: creare personaggi con evidenti peculiarità e integrarli tra loro facendoli interagire con lo svolgimento della storia. Anche se è un cartone animato pensato per essere visto da bambini anche molto piccoli, Peppa Pig si snoda intorno a faccende di Vita quotidiana e possibile, nelle quali è facilissimo immedesimarsi. Le situazioni vissute dagli animaletti antropomorfi e dai loro genitori sono le stesse che affrontiamo tutti i giorni: un danno o un guaio a scuola, una gita la Domenica mattina, un computer che si rompe, un problema a lavoro. I personaggi vivono nelle case, guidano le automobili e vanno a cena al ristorante, di tanto in tanto. I bambini vanno a scuola, in campeggio e ogni tanto hanno la febbre. Da ognuna di queste situazioni, il bambino (vero) trae un insegnamento. Ecco qualcosa che possiamo imparare anche noi: valorizzare il contesto. Se crei una storia, ambientala nel posto in cui i tuoi studenti vanno a lavorare, usa il loro stesso linguaggio, ricrea oggetti che per loro sono di uso comune, e così via. Ricrea quel realismo che permette l’immedesimazione, insomma Anche nell’universo dei più piccoli non sempre sono rose e fiori. Peppa ad esempio, è spesso in competizione o disaccordo con la sua migliore amica, Suzy Pecora. Fanno a gara, si sfidano, litigano e poi fanno pace. È un’alchimia che funziona, perché spinge sempre Peppa ad un momento di crescita che spesso coincide con una nuova esperienza o un cambiamento personale. Ecco la nostra lezione: usare i personaggi in modo concatenato e creare dei momenti di sfida genera la possibilità, per i nostri studenti, di ingegnarsi per trovare nuove soluzioni, per superarsi, per crescere. Il processo creativo può svilupparsi in fase di Instructional Design e Storytelling. Un’idea può essere quella di presentare un problema, dare l’opportunità al personaggio secondario di presentare una soluzione che però si dimostri incompleta o imperfetta, e spingere il personaggio principale - interpretato dal nostro studente - a migliorarla. In Peppa Pig c’è sempre un fine educativo accompagnato da una risata e da una sana rotolata nelle pozzanghere di fango. La risata unita ai momenti di gioco e di apprendimento è uno degli ingredienti più importanti del Mondo di Peppa, e gli sceneggiatori sono molto bravi nel creare situazioni in cui i bambini partono da un problema per arrivare da soli ad una soluzione. Ad esempio, mentre fuori c’è la pioggia, la maestra suona la chitarra in classe, quando d’un tratto inizia a piovere anche dentro la scuola perché il tetto si è rotto. All’inizio la cosa è divertente, poi i bambini si rendono conto che non possono restare con il tetto rotto e l’acqua in classe. Saranno loro stessi a trovare la soluzione, confrontandosi e tirando fuori una serie di idee. Alla fine, una giornata di festa cui partecipano genitori e nonni con l’intento di raccogliere fondi, salverà la situazione. Ecco un’importante lezione per le nostre storie. Crea un problema, se possibile scherzaci su e poi fa che siano i tuoi stessi studenti a trovare la soluzione. Per motivarli a farlo, prova a responsabilizzarli ed a creare momenti di collaborazione online e/o offline. Per quest’ultima parte, puoi lavorare sia a livello corso che a livello piattaforma, con strumenti semplici (es. forum) o più complessi (es. gamification). Gabriele Dovis CEO di Mosaicoelearning La semplicità dei disegni
Le caratteristiche dei personaggi
Il realismo delle storie
Il conflitto
Il sorriso educativo
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