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Ecco il modo migliore per realizzare il peggior corso E-learning 1
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Ecco il modo migliore per realizzare il peggior corso E-learning 1

Every day, our brains are bombarded by a barrage of notifications and an onslaught of information and new content to explore and learn Yet we're also subjected to a myriad of variables that distract us.

 

Key data on the use of mobile devices, the internet and social media provide some food for thought: having access to such vast amounts of different tools and information can lead to a strong feeling of cognitive disorientation.

 

There’s a reason for all of this.

What we call the attention curve is the short frame of time when our minds are physiologically able to concentrate on a certain topic and so are primed and ready for successful learning.

Attention sky rockets and peaks in about 7 minutes, and then begins to decrease.

 

Various cognitive psychology theories agree on one thing: if the cognitive load (i.e. the amount of information that our memory has to process within a certain period of time) is too high, it may use up the cognitive resources required to learn and become gridlocked.

 

In light of these studies and theories, this easybook provides some tips to help you learn in the best way possible, stress-free and enthusiastically.

 

With this book you’ll learn:
 

•    The inbuilt mechanisms of your brain that influence learning

•    How to manage cognitive load using two key tools: content segmentation and pacing

•    The 7Minutes solution, the cornerstones when it comes to accessible, micro and mobile online training.

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Consigli su come costruire scenari interattivi migliori per il digital learning

2022-03-16 05:00

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Digital learning, Best practice, steve Jobs, online, based learning, archivi, unicità, business development manager,

Consigli su come costruire scenari interattivi migliori per il digital learning

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Come molti di voi sanno, tendo a dividere i corsi in due tipi: corsi basati sull’informazione e i corsi basati sulle prestazioni. Quando incontro un cliente valuto rapidamente che tipo di training vuole costruire in modo che possiamo soddisfare al meglio gli obiettivi dell’azienda e controllare i costi di sviluppo.



I corsi basati sull'informazione sono comuni e molte persone si lamentano del fatto che ci siano poche interazioni, limitate spesso ai click sui tasti di navigazione. Tuttavia, sono legittimi e soddisfano un'esigenza. Ecco alcuni esempi comuni:


  • Consapevolezza (Awareness): a volte, l'unico obiettivo è una campagna di sensibilizzazione per condividere le informazioni. Ad esempio, l’azienda vuole che i collaboratori vengano a conoscenza di un nuovo piano sanitario aziendale. Il corso è più simile a una campagna di marketing interattiva, ma l’azienda lo chiamerà comunque "corso elearning".
  • Blended: spesso le informazioni nel training sono abbinate a una soluzione blended learning in cui l'interazione avviene nella vita reale. In tal caso, il corso è più simile a un libro di testo multimediale.

  • Compliance: ammettiamolo, ci sono un sacco di corsi che non hanno altro scopo se non quello di far ottenere agli utenti un segno di spunta di completamento a fine anno. Ovviamente, questo ha poco a che fare con l'apprendimento.

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La seconda tipologia di corsi si concentra sul raggiungimento di obiettivi specifici attraverso le prestazioni e il cambiamento comportamentale. In generale, ci sono due tipi di training basati sulle prestazioni:


  • Procedurali: insegnano le procedure definite passo-passo.
  • Di principio: si concentrano meno sui passaggi strutturati e più sui principi guida.

Anche se molti se ne lamentano, i corsi basati sull'informazione hanno ragione di esistere. Idealmente, facciamo formazione per motivare i cambiamenti nelle prestazioni o nel comportamento. Concentrandoti su obiettivi specifici, ottieni anche metriche preziose per dimostrare il successo. Tuttavia, quando mi consulto con il cliente, cerco di arrivare al problema delle prestazioni in modo da non spingere solo le informazioni. Se poi non troviamo problemi relativi alle prestazioni, allora possiamo decidere di non realizzare un corso o di realizzarne uno semplice che non costi troppo tempo e denaro.


Scenari interattivi: procedurali


I corsi procedurali sono più come dei tutorial elearning. Sono realizzati in modo da creare un flusso o un processo definito. Quindi, si tratterà di seguire le procedure appropriate per ottenere un risultato specifico, piuttosto che prendere decisioni ipotetiche. Questi rappresentano la maggior parte dei training online che realizziamo.



Sebbene sia abbastanza facile creare un corso basato sull'informazione in cui lo studente apprende la sequenza corretta e completa un quiz dove dimostra di averla compresa (come nei tipici corsi lineari), un'interazione basata su scenari può aggiungere un contesto ispirato al mondo reale.



Ad esempio, nel mondo reale, anche se il processo è chiaramente definito, ci sono altre considerazioni da fare come la tempistica dei passaggi e il mantenimento dell'accuratezza. Questo tipo di contesto fa funzionare lo scenario interattivo anche se la procedura è relativamente semplice.



Pensa alla " >class="s2">scena della fabbrica di cioccolato della sit-com americana “Lucy ed io” (in inglese “I Love Lucy”). È abbastanza facile costruire un corso basato sulle informazioni che spiega come prendere e confezionare i cioccolatini. Ma ciò che manca al training basato sull'informazione è la pressione che esiste nel contesto della realtà. Questa pressione è facile da simulare con gli scenari interattivi. Così potrai insegnare qualcosa ai discenti e contemporaneamente valutare la comprensione delle procedure in un contesto ispirato al modo reale.


Scenari interattivi: Principi


I corsi basati sui principi sono diversi. Tendono a basarsi meno su passaggi specifici e a focalizzarsi di più sulle varie sfumature dell'ambiente di lavoro. È necessario che i discenti raccolgano informazioni, le valutino e prendano le decisioni appropriate.


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Per esempio, un nuovo manager deve affrontare vari problemi dei dipendenti. Ogni dipendente ha esigenze uniche. L’azienda insegna i principi guida che lo aiutano a prendere buone decisioni. Quindi, invece di seguire i passaggi prescritti, raccoglie informazioni, le analizza e prende decisioni.



In questo caso uno scenario decisionale è una buona opzione poiché consente di insegnare al discente come valutare le informazioni e prendere buone decisioni in linea con le esigenze dell’azienda. Poiché le decisioni sono sfumate, a volte i discenti prenderanno decisioni sbagliate che possono produrre conseguenze negative e a volte ne prenderanno di buone. Proprio come nella vita reale.



Anche se nella realtà una decisione sbagliata può avere un grave impatto sull’azienda. Ed è qui che torna utile uno scenario interattivo. I discenti possono esercitarsi nel processo decisionale in una situazione realistica che porta ad ottenere dei feedback. Quando prendono buone decisioni, acquisiscono fiducia e possono dimostrare all'azienda il loro livello di comprensione, se invece prendono decisioni sbagliate possono ricevere dei feedback che li aiuteranno a prenderne di migliori nel mondo reale. Il tutto all’interno di un ambiente sicuro e non avverso.



Il digital learning è prezioso, ed è qualcosa di più di corsi veloci e facili da leggere. Concentrati sui requisiti di prestazione e poi crea un'esperienza di apprendimento che imita attività nel mondo reale. Anche se crei corsi semplici, l'aggiunta di decisioni interattive e la pressione del mondo reale creeranno un'esperienza più significativa che influirà sull'apprendimento.


 


 



Traduzione autorizzata tratta dal post originale di Tom Kuhlmann su “Rapid E-Learning Blog”.



Il post originale è disponibile qui.


 


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