È curioso che all’inizio dello scorso decennio i video erano considerati “il male” dell’elearning. È noioso. Non è innovativo. Non è interattivo. Quante volte l’hai detto o l’hai sentito dire? Abbiamo passato buona parte degli anni ’10 a chiederci come eliminare video dai corsi, trasformando quante più informazioni possibili in interazioni. Ogni moda però, si sa, è passeggera e segue le emozioni dettate dai tempi che viviamo. I video oggi sono tornati di moda soprattutto grazie ai social ed agli smartphone.Video
Grazie a questi ultimi ci siamo abituati a creare, condividere, vedere contenuti video per ogni piccola cosa che ci succede intorno. Se vediamo qualcuno che fa qualcosa di particolare per strada, prendiamo il telefono dalla tasca e facciamo un video. Se vediamo un evento live come un concerto o uno show cooking, prendiamo il telefono dalla tasca e facciamo un video. Se vediamo un animaletto che gioca in casa, prendiamo il telefono dalla tasca e facciamo un video. E poi lo condividiamo sui social o su una chat di WhatsApp. Viviamo un’epoca di sovraccarico mediatico autogenerato in cui, a differenza di qualche anno fa, ci siamo anche abituati a mettere in secondo piano la qualità in favore della quantità. Ecco quindi che i video non devono più essere – sempre e per forza – girati in studio, con attori, luci, microfoni e tutti gli “ambaradan” del caso, ma va bene anche vedere video più informali girati con un cellulare. E questo ci porta al secondo spunto.. Secondo la teoria del , il 20% dell’apprendimento avviene in modo informale, ad esempio ricevendo un consiglio da un collega. Ecco che queste informazioni possono essere condivise al di fuori di un ambiente d’apprendimento strutturato e formale come la piattaforma LMS. Al contrario, infatti, possono diventare un acceleratore di competenze condivise con gli strumenti che usiamo nel quotidiano come gli smartphone, chat come TeleTraining informale
gram o WhatsApp, i Social come Facebook e Instragram. È ipotizzabile anche usare strumenti che si trovano a metà strada tra le chat e i Social come , o di Facebook. Esistono poi anche piattaforme LMS come , che sono dotate di moduli dedicati alla gestione delle competenze condivise in modo informale e ti permettono di continuare a monitorare, qualora ne avessi bisogno, il passaggio di queste informazioni. Grazie al Social Learning il training online non è più (esclusivamente) un fatto personale. Oggi puoi interagire live con colleghi, istruttori o esperti in materia. Si può chiedere consiglio, ricevere supporto o confrontarsi su un tema.
Asana
Trello
Workplace
DoceboCollaborazione e Social Learning
Questa modalità di apprendimento che sposa la parte di training informale è alla base del successo di qualunque programma di formazione, in quanto (ri)mette al centro la relazione umana, indispensabile per generare emozione e quindi memorizzazione. Qualcosa che avevamo perso nei primi anni di Digital Learning e che ora stiamo - fortunatamente – riscoprendo. L’interattività nei corsi elearning, intesa come mezzo per movimentare l’esperienza dell’utente, è certamente importante per cercare di spezzare la noia. Tuttavia, come ci ha insegnato tante volte Tom Kuhlmann, da molti indicato come il Michael Jordan dell’elearning, i modi per metterla in atto sono ad oggi pochi. Drag&Drop, click, pressione di un tasto, selezione e poche altre forme di uso legato a mouse e tastiera. Ed è un po’ inutile cercare di trovare qualcosa di nuovo poiché, a meno che non ci si possa fregiare del titolo di nuovi Steve Jobs, trovare un nuovo modo di fare interagire le persone con lo schermo non è il nostro compito. Ecco quindi trovato il limite dell’interattività, almeno così come la conosciamo oggi.
Emotional learning
Allora cosa possiamo fare? In Mosaicoelearning stiamo lavorando sull’integrazione di interattività ed emozione. Grazie ad un tool associato alla cam di un qualunque tipo di device, infatti, siamo in grado di “leggere” in tempo reale le emozioni degli utenti, trasferendo l’interattività dalle mani al cuore. Un nuovo modo di percepire i contenuti, o meglio di interpretare il modo in cui vengono percepiti dagli studenti, creando percorsi adattivi ed emozionali. Siamo già circondati di esperienze adattive dove l’Intelligenza Artificiale gestisce contenuti al posto nostro, facilitandoci un compito o suggerendoci qualcosa. Tutto questo avviene sulle piattaforme che usiamo tutti i giorni come ad esempio Facebook, Amazon o eBay. Ti sarà capitato di vederle “comportarsi” in modo diverso sulla base delle tue scelte, delle tue abitudini, ma anche di quelle delle persone che ti stanno intorno, che fanno parte della tua cerchia di amicizie. Ci sei arrivato?Adaptive Learning e AI
Esatto, proprio come i tuoi colleghi. Le piattaforme quindi (ma tra poco tempo anche i corsi) diventano strumenti pensanti in grado di sfruttare le reti neurali artificiali per predisporre, disporre e ridisporre i contenuti sulla base di chi sei, di cosa fai, di come lo fai, di quello che hai fatto e di quello che hanno fatto altri utenti che conosci o condividono i tuoi interessi. Gabriele Dovis CEO di Mosaicoelearning
To be continued...
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