Perché il mantenimento dell'attenzione è così difficile? Gli sviluppatori e i ricercatori nell’ambito della formazione devono utilizzare la ricerca su come funziona l'apprendimento come base per la progettazione. Solo questo ci potrà impedire di usare metodi di formazione che possono ridurre la ritenzione di informazioni. L'attenzione è fondamentale per l'apprendimento. Non possiamo elaborare, ricordare o applicare le informazioni a cui non prestiamo attenzione. Ed è questa ad essere problematica.
(Il problema di) Come funziona l'attenzione Esistono tre problemi specifici dell’attenzione che possono portare a difficoltà di apprendimento: I nostri processi cognitivi prestano la massima attenzione a problemi e cambiamenti ovvi. Questa situazione funzionava bene per i nostri antenati quando sorgeva l’esigenza di prestare attenzione agli attacchi da parte dei predatori. Al giorno d’oggi, però, la maggior parte delle esigenze di attenzione sono più tenui. Ad esempio, cogliere sottili segni che ti dicono di analizzare in maniera più approfondita una situazione non chiara. E sottili cambiamenti, come per esempio gli estratti conto bancari che mostrano piccoli, ricorrenti spese non autorizzate che possono portare a grandi problemi. Ma, come ho detto, non prestiamo naturalmente attenzione a cambiamenti graduali o sottili anche se le conseguenze potenziali possono essere grandi. I nostri sensi si occupano di molti input dall'ambiente che ci circonda, ma molto poco viene trasformato. Questo perché i nostri sistemi di attenzione e di memoria possono elaborare solo una piccola quantità alla volta. Processiamo quello che vediamo e che riteniamo importante. È molto facile per l'attenzione essere dirottata da situazioni altamente emotive. Per esempio, se qualcuno mi attacca, la mia attenzione viene ingannata perché i neurotrasmettitori mi spingono ad affrontare ciò che il mio sistema percepisce come un pericolo immediato. Ma molto spesso, ciò che è più urgente e richiede la nostra attenzione è la cosa più importante, non quello che è forte o caricato emotivamente.
Abbiamo anche problemi a comprendere a informazioni che richiedono l'elaborazione da parte dello stesso "canale". Potremmo pensare che elaborare informazioni verbali (linguistiche) e visive (che cosa vediamo) richieda il coinvolgimento di differenti. E questi due canali sono memorizzati in due spazi di memoria: memoria verbale e memoria visiva. C'è una maggiore probabilità che le informazioni vengano memorizzate e rese disponibili a piacimento queste vengono correlate verbalmente e visivamente. Ma quando cerchiamo di elaborare più input di informazioni sullo stesso canale, ci imbattiamo in difficoltà. Ad esempio, non possiamo facilmente comprendere il discorso di due persone che parlano contemporaneamente (canale verbale). Ma possiamo osservare le espressioni di un oratore ed elaborare le sue parole allo stesso tempo (canale visivo e canale verbale). Questo particolare ha molte implicazioni per la progettazione elearning. E se questi problemi di attenzione non bastano, troppo spesso cerchiamo di fare troppe cose assieme, esagerando nel multitasking. La ricerca dimostra chiaramente che semplicemente non possiamo e non facciamo multitask. Ciò che stiamo facendo sta rapidamente riducendo la nostra attenzione. E il rapido passaggio da un’attivià all’altra spesso danneggia sia la nostra attenzione che la nostra performance. Cal Newport, autore del libro “Deep Work: Rules for Focused Success in a Distracted World”, ci aiuta a capire che il multitasking effettivamente danneggia la capacità di concentrarsi e ci porta ad avere problemi di memoria.
Clicca qui per la e dell'articolo!
Traduzione autorizzata. Fonte.Ti è piaciuto questo articolo? Segnalalo ai tuoi colleghi o utilizza i tasti social in alto per condividerlo!