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Ecco il modo migliore per realizzare il peggior corso E-learning 1
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Ecco il modo migliore per realizzare il peggior corso E-learning 1

Every day, our brains are bombarded by a barrage of notifications and an onslaught of information and new content to explore and learn Yet we're also subjected to a myriad of variables that distract us.

 

Key data on the use of mobile devices, the internet and social media provide some food for thought: having access to such vast amounts of different tools and information can lead to a strong feeling of cognitive disorientation.

 

There’s a reason for all of this.

What we call the attention curve is the short frame of time when our minds are physiologically able to concentrate on a certain topic and so are primed and ready for successful learning.

Attention sky rockets and peaks in about 7 minutes, and then begins to decrease.

 

Various cognitive psychology theories agree on one thing: if the cognitive load (i.e. the amount of information that our memory has to process within a certain period of time) is too high, it may use up the cognitive resources required to learn and become gridlocked.

 

In light of these studies and theories, this easybook provides some tips to help you learn in the best way possible, stress-free and enthusiastically.

 

With this book you’ll learn:
 

•    The inbuilt mechanisms of your brain that influence learning

•    How to manage cognitive load using two key tools: content segmentation and pacing

•    The 7Minutes solution, the cornerstones when it comes to accessible, micro and mobile online training.

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Apprendimento, tecnologie e utilità

2020-07-06 03:00

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Digital learning, steve Jobs, crisi, elearning, corsi elearning, unicità, microlearning, utilità, Irene Mantovani, Martina Moroni,

Apprendimento, tecnologie e utilità

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Essere Utili. La mission di Adeo, la holding per cui lavoriamo, è essere utili a noi stessi, agli altri e al mondo.


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Come l’utilità guida le nostre scelte? Come si inserisce questo concetto di utilità nel lavoro di tutti i giorni? Avere chiaro un obiettivo è come avere un campo ben delineato per prendere le misure delle tue scelte, da quelle più strategiche a quelle più operative.



Ci occupiamo di formazione digitale in due aziende del gruppo, aziende retail con struttura, punti vendita, modelli di business differenti. Usiamo le stesse tecnologie: lo stesso LMS, gli stessi authoriting tool, ma creiamo esperienze formative molto diverse tra loro. Il driver che guida la nostra scelta di come usare gli strumenti che abbiamo è infatti l’utilità. L’utilità ci permette di trovare soluzioni che compensano i loro stessi costi, specie se ci troviamo nelle condizioni di dover ponderare accuratamente le nostre decisioni. L’utilità ci fa essere più agili e veloci, perché ci permette di ragionare sull’indispensabile e sul piacevole, mettere in campo salvo poi migliorare.



Ci fa essere semplici, perché se un bisogno è chiaro, sarà più facile rispondervi.


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Quando progettiamo esperienze di apprendimento digitali, sappiamo che quello che ci guida è creare valore per i nostri colleghi: per farlo dobbiamo conoscerli, sapere come si svolge il lavoro durante la loro giornata, quali strumenti usano e preferiscono usare, cosa gli piace, cosa attira la loro attenzione, cosa li motiva.



Nel 2020 non mancano certo le tecnologie a disposizione di chi progetta e realizza esperienze di apprendimento digitali. Così come non mancano spunti e suggerimenti, a volte anche stimoli ad adottare l’innovazione più recente, a creare effetto WOW.



Le tecnologie innovative non è detto però che siano necessariamente utili, o più utili di altre. Vi raccontiamo questo episodio di qualche anno fa: dopo un mese di lavoro per creare un e-learning molto ingaggiante e interattivo, con video, simulazioni e giochi, lo lanciamo sulla piattaforma e-learning. Poco dopo arriva un selfie soddisfatto da un direttore di negozio che mostra una sala riunioni piena di persone e l’oggetto e-learning proiettato come se fosse una presentazione. La prima reazione è stato un brivido di freddo: ma come? Una bellissima autoformazione interattiva proiettata? Ma che senso ha? Poi abbiamo ragionato: per trasmettere quei contenuti era UTILE avere un oggetto didattico interattivo che creasse coinvolgimento e che fosse da spunto a scambi dal vivo in ciascun punto vendita. Così abbiamo ripreso in mano il progetto, abbiamo ottimizzato il design per la proiezione, assicurando alta qualità a video e immagini, cosa che non era prima necessaria per una fruizione da pc o smartphone. Abbiamo aggiunto appendici facoltative e una versione pdf da stampare, materiali di approfondimento e una sezione in cui si raccoglievano esempi di come i diversi punti vendita si stavano formando e mettendo a terra quei temi.


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Spesso nel nostro ruolo di designer di formazione digitale, e ancora prima in quello di organizzatrici dei contenuti sulla piattaforma LMS, ci siamo trovate a dover mediare tra chi ci chiede di realizzare una formazione e chi ne usufruisce. Non sempre è facile ragionare come il proprio utente finale, il rischio che si corre è di apparire distanti, di complicare invece che essere di supporto. Per questo non perdiamo occasione per confrontarci con loro, i fruitori delle formazioni, chi accede alla piattaforma, dallo smartphone aziendale, spesso tra una attività e un’altra, o sui mezzi pubblici, di ritorno dal lavoro. Che tempi ha il mio collega? Quanto è concentrato? Cosa cerca? Ed è così che stiamo modificando il nostro modo di formare. Microlearning, contenuti digitali progettati appositamente per essere facilmente fruibili da smartphone, attenzione alle diverse possibilità di interazione, che non è detto che variare aiuti, a volte semplicemente confonde.  Riusciamo a dire tutto in una micro pillola? Quasi certamente no, ma possiamo farne una seconda!



Quando progettiamo un’esperienza formativa ci chiediamo quindi cosa serve veramente, in questo momento e in questo contesto, a chi apprende: a volte è un video, a volte è un’esperienza di realtà virtuale, altre volte è un “bigino” in pdf che si può stampare e consultare a piacimento. Le tecnologie permettono di creare delle esperienze bellissime e uniche, ma il nostro obiettivo non è stupire o innovare, ma sviluppare competenze. L’innovazione è sempre un mezzo, non il fine.


 



Irene Mantovani



Capo Progetto Formazione Digital Learning Leroy Merlin



Martina Moroni 



Capo Progetto Formazione Bricocenter Italia


 


 



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