L’altro giorno stavo leggendo questo interessante articolo su . Mi ha ricordato i momenti che affrontiamo quando costruiamo un corso elearning. Qui ci sono alcune cose che si allineano a ciò che facciamo nel Mondo dell’e-learning. Di solito le persone si aspettano che le cose funzionino come vogliono loro. La navigazione fa parte di queste cose. La navigazione deve essere efficace. Di norma le persone guardano lo schermo seguendo lo schema a “Z” o a “F”. Ha quindi senso che i bottoni per andare avanti e indietro si trovino nell’angolo in basso a destra: non si tratta di nulla di fondamentale a livello informativo e si tratta di una delle ultime cose che abbiamo bisogno di vedere a schermo. Lo spazio bianco è una componente grafica importantissima. Ad ogni modo, penso che molte persone non si trovino a loro agio, inserendolo a schermo. Gli spazi vuoti sono come delle cose negative che danno fastidio finché non vengono riempiti.. Un po’ come gli armadi nel corridoio o i cassetti della cucina. Di solito spostiamo gli oggetti per riempire gli spazi o per aggiungere decorazioni. Ho lavorato su un progetto nel quale avevamo sei icone a schermo, per sei moduli. Il modo in cui erano disegnate non riempiva completamente la parte superiore della slide. Quindi avevamo un angolo vuoto (che era gradevole). Ma alla nostra cliente non piaceva, così piuttosto che lasciare un angolo vuoto o cambiare il disegno delle icone, si è inventata un altro modulo, solo per riempirlo. Non farti spaventare dagli spazi vuoti. Sono utili alla comunicazione visiva. Ecco un buon articolo sull’ .
come i designer di Google hanno cambiato l’aspetto dei loro prodotti
Costruire una navigazione efficace
Non disattendere le aspettative.
Usa gli spazi bianchi
uso degli spazi vuoti nella grafica
Cambiare non è facile E’ difficile istituire un cambiamento. Ecco cosa ha fatto Google. Anche se persuadere al cambiamento può essere frustrante, ci sono delle cose positive nel processo. Se il cambiamento fosse facile, lo faremmo sempre e faremmo più casino che altro. Il fatto che incontriamo muri e ostacoli ci porta a fare un passo indietro e riflettere sui benefici del cambiamento. Quanto sforzo sei davvero pronto a mettere nel cambiamento? E’ importante che trovi un modo per rendere il cambiamento efficace. Se non ci riesci, lascia perdere e concentra le energie in qualcosa che ti da valore. Ho lavorato in progetti nei quali dopo qualche riunione ci ritrovavamo con tre o quattro buone idee, invece di una ottima. Il team si divideva in diverse squadre e supportava idee diverse. Dal momento che erano tutte buone idee, non ci andava di offendere gli altri (o di essere troppo aggressivi spingendo le nostre). Così presentavamo le idee ai clienti e lasciavamo scegliere loro. Ecco quello che devono aver fatto i designer di Google. “ ” Mancanza di leadership. Cos’è meglio e perché? I clienti ti ingaggiano per la tua esperienza. Non vogliono prendere tutte le decisioni. Nell’esempio di Google, sembra che abbiamo presentato troppe opzioni e che abbiano perso credibilità. Gli esempi in stile “Prima e Dopo” funzionano Invece di perdere tempo cercando di spiegare cosa fare, prepara qualche esempio da mostrare ai tuoi clienti, con versioni “prima e dopo”. Vedere la differenza è meglio di sentirne parlare. Se lavori in una grande azienda e stai costruendo qualche progetto “clicca e leggi” ma vuoi fare di più, prendi quei contenuti noiosi, rilavorali e presentali ai tuoi dirigenti. Mostra loro la differenza tra un elearning scadente ed uno di qualità.
I compromessi possono farti sembrare indeciso
A quel punto hanno presentato all’allora CEO Eric Schmidt e ad altri dirigenti un set di quattro differenti concept, con temi tesi a rendere Google più come un client desktop o a differenziare dei prodotti in base al colore. Sembrava che ci fossero troppe opzioni e poca convinzione.
Sicuramente hanno già visto molti brutti corsi, e sapranno riconoscere la differenza. Avere alcuni esempi pronti da mostrare è un buon modo per convincerli ad effettuare il cambiamento. Inoltre rafforzi la tua posizione di esperto, e non risulti essere solo uno che sta agli ordini. Dato che la presentazione iniziale non aveva funzionato, i designer di Google si sono fatti furbi e si sono messi in contatto l’uno con l’altro. E’ qualcosa che puoi fare anche tu. Molto spesso le persone che si occupano di training e quelle che si occupano di elearning sono sparse per l’azienda e non entrano in contatto tra loro. Ma c’è molta forza nello stare insieme. Nell’esempio di Google, hanno avuto l’opportunità di lavorare insieme su alcune delle loro idee stilistiche. Ho tenuto una presentazione per lo group, in Kentucky. Loro sono in costante collegamento e tengono una conferenza di formazione ogni anno. Si trattava di qualcosa di estremamente valido, anche se in piccola scala rispetto alle grandi conferenze. Questo spinge le persone a creare un senso di comunità e di abilità nel condividere ogni tipo di esperienza. Un altro gruppo che ho incontrato ha iniziato a fare la stesa cosa, mettendo in contatto i suoi esperti di formazione e-learning. Condividono esperienze, modalità operative e risorse. Se lavori per una grande azienda, cerca di vedere come puoi entrare in contatto con i tuoi colleghi. Se hai bisogno di qualche idea, fammelo sapere. Se non hai modo di vedere o sentire i tuoi colleghi, entra nella online, e usala come se fosse piena di tuoi colleghi.
Connettiti con i tuoi colleghi
Humana
elearning community
Ecco qualche esempio che può darti qualche idea. Di recente qualcuno ha provato a fare un po’ di . Partendo da ciò, si è creato un appuntamento mensile, una chat, dove si discutono i diversi argomenti. Altri hanno visto cosa è stato creato, e hanno fatto qualcosa di simile. L’articolo sui designer di Google serve a tenere presenter che lavorare in team e cercare di apportare dei cambiamenti può essere una sfida. Vale per Google e vale per l’elearning. Spero che queste idee ti aiutino a muoverti nella giusta direzione. Ti è piaciuto questo articolo? Segnalalo ai tuoi colleghi!
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Traduzione autorizzata tratta dal post originale di Tom Kuhlmann sul “Rapid E-Learning Blog”.Il post originale è disponibile qui