Sin dalla sua apparizione sul mercato dell’ , Mosaicoelearning ha scelto di fare dell’ una delle sue bandiere. Ecco perché, nelle ultime settimane, abbiamo dedicato molta della nostra attenzione al fenomeno sempre crescente della .
elearning
innovazione
RealtàVirtuale
Nei primi mesi del 2016 infatti, e Samsung (oltre a Sony con il primo visore per Playstation 4) lanceranno sul mercato i loro visori per la (Virtual Reality), aprendo di fatto alla diffusione di massa di questo hardware. Persino , si, Mr. Facebook, ha investito su Oculus, dando origine a una collaborazione che ha portato a Oculus Rift (visore) e Oculus Touch (una sorta di evoluzione del joypad stile consolle da home entertainment). Questo è un ulteriore e forte segnale di quanto la VR presto entrerà nelle nostre case. E quindi nei nostri uffici :)
Oculus
VR
Mark Zuckerberg
Abbiamo testato la (Software Developement Kit - potremmo definirlo un prototipo, ) di Oculus Rift, esplorando diverse tipologie di prodotto. Siamo entrati in un albergo, e ne abbiamo esplorato tutti gli ambienti. Abbiamo avuto l’impressione “reale” di trovarci li, di poter toccare con le nostre mani una pianta posta nell’angolo di una stanza, o la coperta del letto. Siamo rimasti impressionati. Il motore 3D, la fluidità, il fotorealismo, la cura di ogni dettaglio (ci si può avvicinare ad un tavolo e osservare le venature del legno) è.. . Abbiamo anche indossato una tuta alare e girato sulle montagne russe.. Abbiamo esplorato un frigorifero dal punto di vista di un barattolo di marmellata e ci siamo misurati con le illusioni ottiche. La fantasia sembra rappresentare l’unico limite.
versione SDK
ndr
Ecco il nostro racconto..
impressionante
La sensazione che si prova è di . Ci si dimentica di dove ci si trova (nella realtà) e si diventa partecipi di una nuova esperienza che ci colpisce fin dai primi secondi. Stupisce fortemente il fatto che questa sensazione di “prima scoperta” - che rimanda ai tempi della nostra infanzia (da quanto tempo non rimaniamo stupiti davanti a qualcosa, con la stessa reazione che ha un bambino che scopre una cosa nuova?) - . Anzi, usando il visore ci siamo sentiti come Neo, in Matrix, che quando riceve tutte quelle informazioni istananee non riesce a fermarsi e ne vuole sempre di più. I primi test condotti negli Stati Uniti parlano di un , quindi una percentuale di informazioni notevolmente superiore rispetto a quello che rimane dopo la frequentazione di un corso elearning “classico”. Questo avviene, tra le altre cose, perché dal momento in cui indossiamo il visore , soprattutto sbirciati dalla nostra vista periferica. Che non scompare, ma si trasferisce nel Mondo virtuale, dove contribuisce a amplificare le nostre capacità mnemoniche. Inoltre, con l’integrazione di strumenti come , è possibile , usandole per prendere o spostare oggetti. Su questo punto, ci soffermeremo in un altro post di prossima pubblicazione.
totale immersività
non svanisce con il passare dei minuti
residuo dell’apprendimento pari all’80-90%
non siamo sottoposti a fattori di distrazione esterni
Motion Leap
virtualizzare le proprie mani
Manca ancora la possibilità di poter camminare, quando si esplora un ambiente (al momento si sta seduti o alzati), ma con supporti simili a quello che potremmo definire un piccolo “tapis roulant” a 360° con imbracatura (fondamentale, perché se hai il visore, non vedi dove vai!). Se il sistema di VR premia il senso della vista e dell’udito, manca (ancora) anche la possibilità di sfruttare due sensi molto importanti, come olfatto e tatto. Ma soprattutto per il primo dei due, c’è già chi lavora a visori muniti di diffusori di odori. Sorprendente è anche la possibilità di , sempre all’interno dell’ambiente ricostruito. Questo avviene sfruttando la potenza di calcolo di più postazioni (una per utente).
c’è già chi sta lavorando a dei sistemi che permettano di ampliare l’esperienza dell’utente
interagire con altri utenti
A nostro avviso, l’innovazione e l’utilizzo delle nuove tecnologie (così come le varie metodologie didattiche) non devono essere fini a sé stesse, ma il loro impiego deve essere . Ad esempio, l’interattività all’interno di un corso elearning sicuramente vivacizza l’esperienza di utilizzo degli utenti, ma non è detto che rappresenti la modalità perfetta e più indicata per presentare questo o quell’argomento. Delle volte, una soluzione più “statica” rappresenta la migliore strada da seguire. “La semplicità è la massima sofisticatezza” (Steve Jobs). Tuttavia, per , l’esperienza che si può simulare è , e ha un ancora tutto da scoprire. Per questo motivo, abbiamo voluto condurre dei test volti a misurare non soltanto la qualità dell’hardware, ma soprattutto quella del software, quindi dell’output. Un era fondamentale per soddisfare l’esigenza di un , ma che risultasse al tempo stesso . Siamo felici di poter dire che questo risultato l’abbiamo ottenuto, e che quindi stiamo già lavorando con alcuni nostri clienti per portare questa nuova tecnologia al servizio della formazione. Se anche tu , e vuoi portare avanti progetti che coniugano Digital Learning e Realtà Virtuale, .
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