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Ecco il modo migliore per realizzare il peggior corso E-learning 1
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Ecco il modo migliore per realizzare il peggior corso E-learning 1

Every day, our brains are bombarded by a barrage of notifications and an onslaught of information and new content to explore and learn Yet we're also subjected to a myriad of variables that distract us.

 

Key data on the use of mobile devices, the internet and social media provide some food for thought: having access to such vast amounts of different tools and information can lead to a strong feeling of cognitive disorientation.

 

There’s a reason for all of this.

What we call the attention curve is the short frame of time when our minds are physiologically able to concentrate on a certain topic and so are primed and ready for successful learning.

Attention sky rockets and peaks in about 7 minutes, and then begins to decrease.

 

Various cognitive psychology theories agree on one thing: if the cognitive load (i.e. the amount of information that our memory has to process within a certain period of time) is too high, it may use up the cognitive resources required to learn and become gridlocked.

 

In light of these studies and theories, this easybook provides some tips to help you learn in the best way possible, stress-free and enthusiastically.

 

With this book you’ll learn:
 

•    The inbuilt mechanisms of your brain that influence learning

•    How to manage cognitive load using two key tools: content segmentation and pacing

•    The 7Minutes solution, the cornerstones when it comes to accessible, micro and mobile online training.

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Progettare Corsi E-Learning non Lineari

2014-09-08 19:36

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Digital learning, steve Jobs, interattività, feedback, storytelling, eleaning, scenario based learning, giochi di ruolo, formazione in aula,



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Possiamo essere tutti d’accordo sul fatto che la maggior parte dei corsi elearning sono progettati in modo lineare. Cioè, corsi dove devi completare una sezione prima di passare alla successiva.


Nell’approccio lineare, la sequenza degli eventi legati all’apprendimento è determinata dall’instructional designer, piuttosto che dallo studente.


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La tradizione dei corsi lineari

I corsi lineari sono una convenzione che è andata bene per molto tempo, per varie ragioni:

1.     la conoscenza spesso si basa su molti argomenti, e le competenze sono più facili da acquisire, se mostrate in una sequenza loica e predeterminata


2.     le metodologie classiche dell’instructional design tendono a privilegiare un approccio lineare. Un poche parole, una volta che gli insegnanti sono entrati in una forma mentis, è molto difficile cambiare il loro modo di vedere l’insegnamento


3.     molti strumenti per la creazione di corsi, promuovono una progettazione lineare. I bottoni AVANTI e INDIETRO, che troviamo spesso settati di default, incoraggiano a sviluppare in questa direzione, quindi per avere qualcosa di diverso è necessario avere un progettista esperto e aperto


Cos’è che non va nei corsi lineariAnche se un approccio sequenziale in alcuni casi potrebbe essere la soluzione più adatta, ci sono molti casi in cui usare una tecnica lineare non è il top. Sia per gli studenti, che per i contenuti.

1. L’approccio lineare toglie controllo agli studenti. Molti di loro invece, preferiscono esplorare e scoprire le cose in un ordine che abbia un senso ed un significato per loro stessi. Quando il corso è importante, al fine del raggiungimento di un obiettivo da parte dello studente, le ricerche dimostrano che avere il controllo porta un benificio (DeRouin 2004)


2. I corsi elearning lineari non tengono conto del livello di esperienza iniziale di uno studente. Si presume che tutti gli studenti debbano andare avanti per la stessa strada, e non si tiene conto delle competenze


3. Lo stile lineare dei corsi elearning soffre della mancanza di uno stimolo emotivo, che viene prima di tutto dalla determinazione di un percorso personalizzato


4. I corsi elearning lineari non sfruttano i vantaggi dati dai collegamenti tra gli utenti, anche in termini di social networking e sfruttamento delle moderne tecnologie web


I corsi elearning non lineari, vanno bene per tutti?Gli studenti highly self-regulating learners (cioè quelli che guidano e monitorano autonomamente il loro apprendimento) tendono ad imparare meglio in ambienti non lineari, dove hanno pieno controllo in merito alla possibilità di organizzare le informazioni e rendere l’apprendimento più customizzato.

Viceversa, gli studi suggeriscono anche che i


medium self-regulating learners

(che hanno a disposizione delle strategie per guidare e monitorare il loro apprendimento) godono di poco beneficio nell’utilizzare un ambiente non lineare, a causa della mancanza di strutturazione dei contenuti ed a causa delle troppe scelte che si presentano (McManus 2000). Naturalmente non si tratta di analisi conclusive, ma iniziano a delineare un’idea.


Un'altra analisi suggerisce di aggiungere delle guide per gli studenti che si sentono sovraccaricati dalle troppe possibilità di scelta. Un modo per farlo può essere suggerire quale potrebbe essere il miglior prossimo topic da visitare. In questo modo si può dare una struttura, a chi ne ha bisogno (Chen, 2002).


Possiamo quindi dire che gli studenti che hanno delle conoscenze relative al tema del corso, potrebbero trovarsi meglio nell’affrontare un ambiente non lineare, a differenza di quelli che sono al primo approccio con una materia. C’è anche da chiedersi se la struttura tradizionale di un corso (che ereditiamo dall’aula), che inizia dicendoci il modo in cui impareremo, possa avere un effetto negativo sulle possibilità di apprendimento libero.


Approcci alla progettazione non lineareEcco alcune idee che possono aiutarti a muoverti verso una progettazione non lineare, partendo da elementi opzionali, per arrivare ad un design completamente non sequenziale. Vedremo gli approcci che forniscono agli studenti la possibilità di creare percorsi personalizzati, come informazioni opzionali ed esercizi che variano in funzione del loro percorso d’apprendimento. Non c’è bisogno di creare per forza un mega scenario based learning, per dar luogo ad un’esperienza di apprendimento più ricca e più varia.

1. Accesso veloce alle definizioni ed al contenuto di sfondoMolti gruppi di studenti includono persone che non hanno i prerequisiti di conoscenza necessari per un corso. Un modo per fare in modo che questi incontrino le loro necessità ed aspettative, consiste nel mostrare le definizioni in piccole finestre popup che possono essere aperte facendo ad esempio passando il mouse su un termine in grassetto o colorato, oppure facendo clic su un termine.

Fornire informazioni all’interno del contesto ha più senso che domandare agli studenti di cercare una parola all’interno di un glossario. Puoi anche posizionare informazioni just-in-time in piccoli popup.


2. Accesso a contenuti avanzati opzionali

Aggiungi contenuti opzionali che vengono fuori solo se gli studenti sono interessati. Può trattarsi di allegati, diagrammi, statistiche, o altre informazioni che vanno oltre il raggiungimento degli obiettivi d’apprendimento. Poi inserisci dei link o dei bottoni per accedere ai contenuti.


Come fare per stabilire cosa includere? Organizza un colloquio con qualche tuo futuro studente e cerca di capire cosa può essere interessante per loro. Inoltre, utilizza delle informazioni extra che ti verranno fornite dagli esperti in materia (ne hanno sempre). E’ un ottimo modo per categorizzare un’esperienza di apprendimento e per soddisfare gli SME che vogliono includere tutto.


Stilisticamente, mi piace usare le lightbox, che mostrano contenuti in una finestra ampia e posta in sovrimpressione su uno sfondo scuro, bloccando tutti gli elementi sottostanti. Lo stile di questa soluzione trasmette subito agli studenti che si tratta di informazioni extra, non necessariamente parte del percorso d’apprendimento. Sono facili da creare in


Articulate Storyline

, o da emulare in


PowerPoint

.


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3. Fornisci opportunità di scelta attraverso contenuti paralleli

Quando crei un corso, normalmente hai sia contenuti che in qualche modo possiamo definire come gerarchici, ed altri che invece possiamo definire paralleli. Quelli paralleli si riferiscono alle informazioni che possono essere presentate in qualsiasi ordine, o che hanno dei prerequisiti comuni. In questi casi, puoi organizzare i contenuti in una sequenza lineare e logica, in modo che gli studenti possano decidere come procedere. La struttura del tuo corso potrebbe apparire come nell’immagine sotto..


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4. Organizza i contenuti non lineari intorno ad una introduzione

Ecco un approccio interamente non lineare. C’è una introduzione al centro, ed i contenuti possono essere raggiunti in qualsiasi ordine. E’ uno schema che funziona quando i contenuti sono completamente paralleli e che non hanno prerequisiti (ad esempio se devi descrivere le caratteristiche di un prodotto). Rimarrai sorpreso da quante opportunità ci sono per permettere agli studenti di scegliere il loro percorso. In più, puoi approfondire l’esperienza d’apprendimento aggiungendo link a pagine web o discussioni sui forum.


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5. Crea una storia con scenario

Se hai un buon budget a disposizione, una storia interattiva con percorsi multipli è il miglior modo per simulare una situazione reale. In questo approccio non lineare, gli studenti procedono su un percorso che è determinato dalle risposte che danno. E’ un tipo complesso di corso, non facile da progettare, proprio a causa dei molti percorsi che si vengono a creare. Infatti, ogni risposta ed ogni opzione va mappata in modo attento. Più sono le scelte, più sono i dettagli da aggiungere e gestire. Un modo per semplificare le cose consiste nel fare in modo che i percorsi convergano, ad un certo punto.


non-linear-story-branching-.png

6. Altri approcci

Altri metodi per creare corsi elearning non lineari, potrebbero includere il


Thiagi’s Four Door Model

e la creazione di ambienti d’apprendimento basati sul gamification (apprendimento ludico).


 


Fonti:

Chen, Sherry (2002).


A cognitive model for non–linear learning in hypermedia programmes.

British Journal of Educational Technology, Volume 33, Issue 4, pages 449–460, September 2002


DeRouin, Renee E et. al., (2004).


Optimizing e-learning: research-based guidelines for learner-controlled training.

Human Resource Management, Summer/Fall 2004, Vol. 43, Nos. 2 & 3, Pp. 147–162.


Mcmanus, T.F (2000),


Individualizing Instruction in a Web-Based Hypermedia Learning Environment: Nonlinearity, Advance Organizers, and Self-Regulated Learners

. Journal of Interactive Learning Research, 11(2), 219-251.


Traduzione autorizzata dal blog di Connie Malamed. L'articolo originale è disponibile


qui

.


 


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