Il difficile periodo storico che stiamo vivendo impatta su migliaia di aspetti del nostro modo di vivere. Tra questi ci sono anche quelli relativi all’uso dei dispositivi indossabili, che (si pensava) avrebbero dovuto diventare un nuovo standard da affiancare al training via computer ed al mobile learning. Ma non è stato così. Se già prima del 2020 mettere in testa un ingombrante visore per la VR o Realtà Virtuale era piuttosto fastidioso e la visione del contenuto era spesso causa di senso di nausea, adesso ai “contro” si aggiunge anche il fattore sicurezza. Ti sentiresti al sicuro nell’indossare un visore usato fino a 5 minuti prima da qualcun altro? Probabilmente la cosa non ti avrebbe fatto saltare di gioia 1 anno fa, ma oggi ti bloccherebbe. Il tema dell’igiene era importante, è diventato centrale, sarà preponderante negli anni a venire. La soglia d’attenzione si è alzata e continuerà a crescere anche dopo che la situazione si sarà normalizzata. È uno dei prezzi da pagare. È plausibile, per esempio, che anche quando saremo usciti da quest’incubo, manterremo alcune (anche buone) abitudini che abbiamo imparato a fare nostre, come igienizzarci le mani entrando in un locale o in un negozio.
Attenzione però, non è che prima della pandemia la VR fosse sulla cresta dell’onda. Anzi, i visori andavano pian piano sparendo anche dagli stand presenti nelle fiere di settore, in cui, in teoria, si va per vedere gli ultimi ritrovati e fissare i trend. Ne abbiamo parlato più approfonditamente in questo articolo in cui parliamo del perché la Realtà Virtuale è, per ora, un insuccesso (almeno in termini di uso di massa). Le alternative È chiaro, non è che tutti siano in grado di cambiare il mercato. È una possibilità in mano solo ai grandi del settore tecnologico: Samsung, Apple, Xiaomi, etc. Se non si muovono loro, non si muove nessuno. L’ultima volta che l’hanno fatto è stato quasi 15(!) anni fa, quando sono apparsi i primi smartphone sul mercato. E poi qualche mese dopo, con l’arrivo dei tablet. Da allora è vero che è nato il Mobile Learning, ma non ci sono state altre grandi rivoluzioni tecnologiche e si è lavorato soprattutto sulla velocità, sull’affidabilità e sulla resistenza di questi device. Il futuro prossimo Quali saranno allora i prossimi trend in grado di cambiare il nostro modo di apprendere? Forse Neuralink? Il sistema di Elon Musk promette di cambiare l’umanità. Non solo il modo di acquisire informazioni. Qualcosa di simile a ciò che, a livello di fantascienza, abbiamo visto in Matrix. Quanto tempo ci vorrà affinché gli esseri umano possano imparare nel tempo di un battito di ciglia? Forse meno di quanto pensiamo, ma la vera domanda è: quanto tempo ci vorrà perché diventi una tecnologia diffusa su larga scala?
C’è vero progresso solo quando una tecnologia diventa alla portata di tutti.
(Henry Ford)
Gabriele Dovis
CEO di Mosaicoelearning
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