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Ecco il modo migliore per realizzare il peggior corso E-learning 1
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Ecco il modo migliore per realizzare il peggior corso E-learning 1

Every day, our brains are bombarded by a barrage of notifications and an onslaught of information and new content to explore and learn Yet we're also subjected to a myriad of variables that distract us.

 

Key data on the use of mobile devices, the internet and social media provide some food for thought: having access to such vast amounts of different tools and information can lead to a strong feeling of cognitive disorientation.

 

There’s a reason for all of this.

What we call the attention curve is the short frame of time when our minds are physiologically able to concentrate on a certain topic and so are primed and ready for successful learning.

Attention sky rockets and peaks in about 7 minutes, and then begins to decrease.

 

Various cognitive psychology theories agree on one thing: if the cognitive load (i.e. the amount of information that our memory has to process within a certain period of time) is too high, it may use up the cognitive resources required to learn and become gridlocked.

 

In light of these studies and theories, this easybook provides some tips to help you learn in the best way possible, stress-free and enthusiastically.

 

With this book you’ll learn:
 

•    The inbuilt mechanisms of your brain that influence learning

•    How to manage cognitive load using two key tools: content segmentation and pacing

•    The 7Minutes solution, the cornerstones when it comes to accessible, micro and mobile online training.

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Le Linee Guida per Sviluppare Corsi Elearning

2012-06-12 07:10

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Di norma i corsi elearning trovano inizio da materiale esistente. E spesso quei contenuti comandano la struttura e l’aspetto del corso. E non è detto che sia sempre la soluzione migliore.


Le linee guida per la costruzione dei corsi devono essere intenzionali. Ogni cosa che fai mentre sviluppi un corso deve esistere per una ragione e deve essere pianificata. I contenuti di partenza non dovrebbero dettare i principi di sviluppo.


La costruzione intenzionale

Molti corsi elearning hanno inizio da contenuti che prima venivano erogati in aula e che devono essere convertiti in materiale da fruire online. Spesso si tratta di slide PowerPoint provenienti dai tuoi SME, che devono essere tradotte in corsi elearning.


Questo tipo di contenuti hanno già una logica, ma è pensata per le aule. E spesso c’è una grafica che viene da template con determinati schemi, colori e font.


Ciò che dovremmo fare è un passo indietro, pensare alla progettazione generale del corso, e poi mappare i nostri contenuti in modo che si sposino con gli obiettivi del corso.


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Così come ho detto in passato, i corsi elearning hanno tre elementi principali. Mi piace trasformarli in domande:


1)      Che aspetto avrà il corso?


2)      Che contenuti saranno presenti?


3)      Cosa farà lo studente con questi contenuti?


Si tratta di tre domande che aiutano a guidare la progettazione del corso in modo intenzionale.


Mani in alto, e via le mani da quel file PowerPoint

Ecco uno scenario tipico. Ti ritrovi in mano un file PowerPoint e qualche altro documento. L’esperto in materia ha usato quei contenuti per anni con successo, e adesso vuole convertirli in e-learning.


Abbastanza facile.


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In questa situazione siamo portati ad aprire il PowerPoint ed a prendere delle decisioni slide dopo slide. Iniziamo dalla prima, facciamo qualche aggiustamento, e poi passiamo alla seconda. Qualche altro aggiustamento, e così via.


Il problema con questo tipo di approccio è che stai facendo in modo che siano i vecchi contenuti a guidarti. Qualche volta funziona, ma non è sempre così.


Anche se i contenuti esistenti sembrano funzionare bene, non partire da li. Fai un passo indietro ed inizia da una slide vuota. Poi determina come il corso ha bisogno di essere costruito e di quali contenuti hai bisogno.


Rivediamo le tre domande principali.


Che aspetto avrà il corso?

Il corso corso ha sempre un aspetto. Anche se vai di fretta e decidi di inserire una semplice conversazione, il corso apparirà come una semplice conversazione.


Molto spesso il look per il corso non è quello che tiri fuori dai documenti originali. Ma c’è sempre un look giusto per il corso. Si tratta solo di saperlo individuare.


Che contenuti saranno presenti?

Gli esperti in materia tendono a pensare di essere importanti. E probabilmente lo sono, nei contesti di riferimento. Ma i contenuti “importanti” non sono sempre quelli “giusti”, quelli appropriati per gli obiettivi del corso.


Non tutte le informazioni su un dato argomento hanno bisogno di essere presenti in un corso elearning. Preferisco pensare a quali sono i cambiamenti che mi aspetto dagli studenti. Progetta il corso in modo che lo studente possa fare pratica e dimostrare di essere protagonista di un cambiamento.


Cosa farà lo studente con questi contenuti?

Questa domanda è strettamente collegata alla seconda. I contenuti del corso devono essere strutturati per incontrare obiettivi specifici. Mentre lo studente segue il corso, cosa deve succedere? Questa domanda aiuta a focalizzare l’attenzione sulle componenti interattive del corso.


Cosa deve fare lo studente? Vuoi che legga e rifletta sui contenuti? C’è un posto dove fargli prendere delle decisioni? Una volta che entra in contatto con un contenuto, cosa ti aspetti che faccia?


Capita che i contenuti del corso siano semplici e che non sia necessaria l’interattività, almeno non in massa. Ma spesso i contenuti richiedono qualche tipo di performance. Cosa puoi fare per mettere in condizione lo studente di affrontare situazioni simili a quelle che affronterà nella vita reale?


Come ho detto in precedenza, le potenzialità degli strumenti di authoring sono migliorate e adesso abbiamo a che fare con la . Questo ha aperto le porte per qualcosa di nuovo ed innovativo che ha a che fare con l’elearning. Ma il fatto che i corsi siano facili da creare non significa che non debbano essere concepiti e strutturati in modo intenzionale. Significa che ti mettono in condizione di creare quello che vuoi in modo più facile e veloce.


Il segreto sta nel capire come costruire il giusto tipo di corso. Per farlo devi porti quelle tre domande e darti una risposta.


Se riesci a trovarla, sei a buon punto.


 


 


Traduzione autorizzata tratta dal post originale di Tom Kuhlmann sul “Rapid E-Learning Blog”.Il post originale è disponibile qui

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