Come l'umorismo migliora il coinvolgimento e la ritenzione delle informazioni
L'umorismo ha il potere di fare miracoli se usato in modo appropriato nella formazione eLearning. Tuttavia, se usato male, può rovinare l'intera esperienza. Gli accenti umoristici devono essere ben scelti e, cosa importante, devono essere compresi dal pubblico così come intesi dall'autore. Un umorismo mal riuscito può essere offensivo, imbarazzante e controproducente. Si tratta di un'arte impegnativa, tanto che l'umorismo ben costruito nell'eLearning è piuttosto raro. I progettisti spesso evitano di usarlo per paura che non venga recepito come si vorrebbe.
Quali tipi di umorismo si possono applicare alla formazione eLearning?
Quelli che si trovano comunemente nell'industria cinematografica:
1. Umorismo situazionale
Funziona bene nella formazione di onboarding. Per esempio, si potrebbe strutturare un corso con una trama che prevede l'arrivo di un estraneo in città. L'eroe potrebbe trovarsi ad affrontare situazioni sfortunate o straordinarie durante l'esplorazione di nuove aree. Ma attenzione a non inserire troppo umorismo situazionale: l'obiettivo principale della formazione è educare, non intrattenere.
2. Personaggio con personalità umoristica
Per applicare questo tipo di umorismo, bisogna creare personaggi facilmente identificabili con tratti specificati nel copione. La descrizione del personaggio e del suo comportamento dovrebbero mettere in evidenza i tratti rilevanti per l'obiettivo formativo (ad esempio, la tendenza all'esagerazione o la paura della valutazione). Il questo modo, il pubblico sarà divertito non solo dal personaggio, ma anche dalle situazioni che derivano dalla sua personalità.
3. Umorismo linguistico
Includere dialoghi umoristici ben intrecciati o modi di dire spiritosi detti dai personaggi può arricchire l’esperienza di un corso eLearning.
Punto chiave: conoscere il pubblico
Come si fa ad abbinare l’umorismo al tipo di formazione? Innanzitutto, è necessario conoscere le caratteristiche dell’audience, le sue condizioni di lavoro, i temi trattati nella formazione e la cultura organizzativa dell'azienda. Sondaggi, interviste individuali o discussioni di gruppo con gli utenti finali sono strumenti molto utili in questo senso. Cerca di identificare gli elementi comuni all'intero gruppo, come l'appartenenza a una specifica area aziendale o il tipo di lavoro svolto. In questo modo è più facile progettare elementi umoristici nella sceneggiatura che calzino a pennello.
Immagina un corso eLearning sul servizio clienti che presenti un reparto vendite alle prese con una tipologia di clienti leggermente umoristica. Un corso del genere ha l'obiettivo di suscitare l'interesse per il contenuto della formazione, alleggerendo e rendendo più familiare l'argomento. Un altro espediente umoristico potrebbe essere rappresentato da un narratore di un corso leggermente esagerato. L'aggiunta di dialoghi umoristici con gergo specialistico aumenta la probabilità che il corso risulti coinvolgente e memorabile.
L'umorismo è utile anche quando si introduce l'eLearning in un'organizzazione e gli utenti devono abituarsi a questo metodo educativo. La comicità può comparire nella formazione stessa e nella comunicazione interna che riguarda progetto.
Quando si utilizzano queste tecniche narrative è importante non banalizzare il messaggio. Dovrebbero servire solo come pretesto per l'apprendimento, coinvolgendo l'utente a sufficienza per approfondire il materiale più facilmente.
L'umorismo deve essere in linea con il contenuto della formazione
L'umorismo utilizzato nell'eLearning deve essere appropriato per il contenuto della formazione, coerente con l'identità del marchio e di supporto all'argomento. Le incoerenze, la mancanza di logica o di collegamenti saranno subito notate dagli utenti, per cui è cruciale optare per delle soluzioni ben ponderate. Riuscire a integrare bene gli elementi umoristici con il contenuto della formazione è una delle sfide più impegnative per un progettista.
Immaginate un corso eLearning sul servizio passeggeri di una stazione ferroviaria. Gli elementi umoristici potrebbero comparire nei dialoghi e nella presentazione delle scene. Il capotreno (un personaggio della scena) potrebbe rispondere pazientemente ai dettagliati racconti di viaggio di un'anziana signora. Questa conversazione durerebbe molto più a lungo di una tipica interazione passeggero-conduttore.
Come si potrebbe rendere comica una scena del genere? Il passeggero vicino, che vuole fare una domanda sul viaggio, potrebbe diventare sempre più impaziente. Questa impazienza può essere evidenziata con espressioni facciali, con molteplici tentativi di porre la domanda. Si potrebbe anche scegliere una voce divertente per l'anziana signora. Indipendentemente dal modo in cui viene enfatizzato l'umorismo, ricorda una cosa: il capotreno deve dimostrare professionalità e pazienza, poiché la formazione insegna gli standard del servizio ai passeggeri. Questi standard e le best practice devono essere prese sul serio dagli utenti.
Perché includere l'umorismo nella formazione eLearning?
L'umorismo aumenta il coinvolgimento, arricchisce i contenuti e migliora la conservazione della memoria. Materiali di partenza complicati e argomenti noiosi possono rendere l'eLearning poco interessante e difficile da ricordare. Ma come si fa a incorporare l'umorismo in un corso di formazione che tratta di procedure noiose? Magari arricchendo il corso con un personaggio guida che ha un modo di parlare umoristico o una paura paranoica di infrangere le procedure che sono il contenuto della formazione. Il pubblico dovrebbe identificare facilmente l'umorismo in queste situazioni per far in modo che le intenzioni dello sceneggiatore non vengano fraintese.
Un umorismo appropriato, adatto al target, aiuta a far spiccare la propria formazione. Cosa ricordano i dipendenti dell'eLearning? I refusi, gli errori, i contenuti utili e le scene umoristiche ben collocate e attinenti alla realtà della loro azienda. Una battuta situazionale ben piazzata viene ricordata molto più rapidamente e, molto tempo dopo la formazione, il pubblico la associa a un contenuto specifico. A volte, le frasi o le situazioni diventano parte del linguaggio aziendale e continuano a essere utilizzate anche dopo la fine della formazione.
A cosa prestare attenzione quando si incorpora l'umorismo nei moduli di formazione eLearning
L'umorismo potrebbe toccare argomenti delicati che per essere trattati richiedono grande sensibilità e notevoli capacità di scrittura.
· Differenze culturali. Soprattutto quando si prepara un corso da utilizzare in diversi Paesi bisogna fare attenzione a questo aspetto. Ciò che è divertente in un paese può essere offensivo in un altro, quindi la consapevolezza culturale è essenziale.
· Ripetizioni. Una battuta ripetuta smette di essere divertente e diventa addirittura fastidiosa.
· Sovraccarico di battute. Ricorda che l'obiettivo della formazione non è divertire e suscitare risate, ma trasmettere conoscenze e insegnare competenze, quindi non esagerare con la quantità di battute.
· Usare un solo tipo di umorismo. È bene variare gli elementi umoristici per evitare di annoiare il pubblico e fare in modo che ogni elemento sia una piacevole sorpresa e non una prevedibile ripetizione. Ricorda di mescolare umorismo situazionale e umorismo verbale.
· Battute troppo pesanti. Evita le battute che possono essere controverse per natura. Ricorda che ognuno ha una sensibilità diversa.
· Umorismo inappropriato per il target. Se il gruppo di utenti fosse composto da professionisti molto impegnati e privi di senso dell'umorismo, l'umorismo potrebbe essere visto come una fastidiosa perdita di tempo prezioso. Non rischiare.
Conclusione
Utilizzare bene l'umorismo nell'eLearning è possibile e può essere molto utile. Tuttavia, si tratta di un'arte impegnativa, tanto che l'umorismo di successo e di supporto agli obiettivi nell'eLearning è raro. I progettisti lo evitano soprattutto per paura che non venga recepito come ci si aspetta. Ma a volte ne può valere la pena per rendere la formazione efficace e memorabile.
Traduzione autorizzata tratta dal post originale di “Elearning Industry”.
Il post originale è disponibile qui.
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